Codici a specchio: la Corte di Giustizia Europea fa chiarezza
Nel dibattito sulla classificazione del rifiuto con codice speculare a fare un po’ di chiarezza è intervenuta la sentenza della Corte di Giustizia Europea . I giudici hanno stabilito che nel caso le analisi effettuate sul rifiuto non sciolgano ragionevoli dubbi sulla pericolosità dello stesso, in nome del principio di precauzione , il rifiuto classificato con codici “a specchio” deve comunque essere indicato come pericoloso.
La sentenza è l’epilogo di un’inchiesta che ha portato al sequestro di diverse discariche in Italia. Ai vari indagati veniva contestato il fatto di aver trattato i rifiuti con codici a specchio (quelli che per essere classificati richiedono test specifici sulla concentrazione di determinate sostanze) come non pericolosi in base ad analisi non approfondite.
A questo riguardo la Corte ha deciso che per classificare un rifiuto con codice speculare il gestore è tenuto, come da legge, a compiere le analisi per ricercare la presenza e la concentrazione delle sostanze pericolose che possono ragionevolmente trovarsi in quel tipo di rifiuto, ma se, dopo aver effettuato le analisi, restassero dei dubbi o lo stesso gestore fosse nell’impossibilità pratica di determinare la presenza di sostanze pericolose o di valutare la pericolosità che il rifiuto presenta , in nome del principio di precauzione, il rifiuto deve comunque essere classificato come pericoloso. Per informazioni Innova tel. 0547 75621 oppure scrivere a
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