Ambiente: “Avviata la sperimentazione del Sistema di tracciabilità dei rifiuti”
Un prototipo semplificato per verificare l’efficacia di alcune delle funzioni del R.E.N.T.Ri (Registro elettronico nazionale di tracciabilità rifiuti) e consentire alle imprese di poter sperimentare in maniera pratica le procedure operative che con l’applicazione della nuova disciplina diventeranno prassi quotidiana per la gestione degli adempimenti. Questa, in sintesi la sperimentazione, partita in questi giorni, del nuovo sistema per la tracciabilità della circolazione dei rifiuti che si è resa necessaria, prima di tutto, per evitare un altro flop come Sistri, e soprattutto per attuare nel migliore dei modi le Direttive Comunitarie che indicano in un registro nazionale un tassello fondamentale per l’economia circolare.
A differenza delle esperienze precedenti, in cui una nuova modalità diventava subito esecutiva, questa volta il Ministero della Transizione Ecologica ha deciso di avviare una sperimentazione preliminare al fine di testare prima e poi procedere all’attuazione del nuovo sistema. Una sperimentazione, richiesta più volte dal mondo imprenditoriale, che servirà a mettere a punto alcuni passaggi, relativi soprattutto all’interoperabilità tra aziende, e poi partire in modo completo ed efficace. La necessità di garantire la interoperabilità dei sistemi gestionali con il Registro, e a far comunicare le informazioni previste dalla legge dai sistemi informativi, è stata invece la scelta di base del Ministero per ridurre al minimo le attività manuali da parte delle imprese. Il 1 giugno è stata pubblicata la home page del R.E.N.T.Ri (www.rentri.it) e, dopo la firma del protocollo di adesione alla sperimentazione da parte delle Associazioni datoriali, la stessa sperimentazione entrerà nel vivo. A partire dalla fine di giugno e per almeno quattro mesi le imprese testeranno le prime funzionalità, grazie al supporto fornito dalle associazioni e dalle imprese del settore ICT (tecnologie dell’informazione e della comunicazione), con le quali è già stata avviata una prima condivisione delle soluzioni tecnologiche previste. Si avvia così la realizzazione di uno dei progetti che rientrano negli obiettivi del PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza), strategico per la necessaria conoscenza delle quantità e della qualità dei rifiuti prodotti e avviate a trattamento.
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