Certificazione, “La sicurezza alimentare passa per le certificazioni”

Certificazione, “La sicurezza alimentare passa per le certificazioni”

Certificazione, “La sicurezza alimentare passa per le certificazioni”

25/01/2022

Se pensiamo agli alimenti la prima certificazione che viene in mente è quella del biologico. Si trova spesso nei prodotti perché è un marchio che valorizza la qualità e dà sicurezza al consumatore. Per quanto riguarda, invece, le aziende che lo commercializzano, avere la certificazione del biologico significa incremento di vendite. Un marchio, quindi, di per sé vincente. Ma in Italia non esiste solo la certificazione del biologico, ce ne sono molte altre, sia obbligatorie che volontarie, quelle che valorizzano l’alimento venduto o quelle che valorizzano, invece, uno o più passaggi della filiera. Partiamo da quella più importante: l’ HACCP, (la norma di riferimento è la UNI 10854:1999) una certificazione obbligatoria per ristoranti, agriturismi, caseifici, trattorie, bar, pasticcerie e per chiunque manipoli, prepari o serva cibo, incluse le aziende alimentari. L’obiettivo è offrire la massima sicurezza ai consumatori per quanto riguarda le misure di igiene e prevenzione

Il secondo tipo di certificazioni riguardano le principali norme che mirano a dimostrare il possesso dei requisiti di qualità e ricadono sotto la categoria delle ISO (International Organization for Standardization). Fra le ISO utili (ma non obbligatoriE) per le aziende alimentari ricordiamo la ISO 22000 “Food safety management systems- Requirements”, certificazione volontaria di Sistemi di Gestione della Sicurezza Alimentare, la ISO 22005 per i sistemi di rintracciabilità agroalimentare, e ancora la ISO 9001 sul controllo della qualità in generale. Al terzo posto, ma non per ordine di importanza, troviamo le certificazioni IFS  (International Food Standard) e la BRC Global Standard, entrambe obbligatorie per vendere i propri prodotti attraverso le catene di supermercati e ipermercati.

Un’altra certificazione utile e obbligatoria solo per chi deve vendere alla GDO è la Global Gap che sta per Good Agricultural Practice (Buone Pratiche Agricole) che riunisce tutte le  “best practice” per lavorare nel campo alimentare. Di facile integrazione con le altre certificazioni ISO, la Global GAP può essere richiesta da una singola azienda oppure come un gruppo di produttori. Non mancano però altre certificazioni pensate per valorizzare, tramite un’etichetta, una gamma di prodotti. Tra le più note ci sono No OGM (prodotto privo di organismi geneticamente modificati), DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP (Indicazione Geografica Tipica) o STG (Specialità Tradizionale Garantita).

Innova S.c.r.l. può fornire consulenza pratica per ottenere qualsiasi certificazione con un minimo sforzo per le aziende e un costo adeguato. Per informazioni contatta Innova S.c.r.l. Servizi Avanzati per la Qualità, l’Ambiente e l’Energia tel. 0547 75621 Fax 0547 700034 www.innovagruppo.it e-mail info@innovagruppo.it