Ambiente: “Invio ritardato del Mud, scade il 29 agosto”
Mud, i ritardatari hanno tempo fino al 29 agosto 2020 per espletare le loro pratiche. A seguito della proroga prevista dal Decreto Legge “Cura Italia”, l’originario termine del 30 aprile per l’invio del Mud (Modello unico di dichiarazione ambientale) alle camere di commercio per i rifiuti prodotti e gestiti nel 2019 e per le apparecchiature elettriche ed elettroniche (Aee) prodotte, è stato prorogato al 30 giugno. Di conseguenza il posticipo incide anche sulla scadenza dell’invio ritardato che, per quest’anno, cadrà il 29 agosto, ovvero entro il sessantesimo giorno dalla scadenza del termine stabilito per l’invio. Il ritardo tollerato verrà sanzionato come tale e non come omissione con una sanzione amministrativa lieve e prevista dall’articolo 258, Dlgs 152/06. Si tratta di una sanzione che va da 26 a 160 euro, mentre per le comunicazioni inviate dopo il termine (29 agosto) o per quelle incomplete o inesatte le sanzioni sono più pesanti: si passa da 2.600 euro a 15 mila euro perché non si tratta più di ritardo ma di omissione vera e propria. Per la comunicazione veicoli fuori uso si va da 3 mila a 18 mila euro. Il modello, ricordiamo, va inviato usando sempre la stessa modalità del 2019. Le comunicazioni rifiuti, Raee, imballaggi, veicoli fuori uso vanno inviate in via telematica dal sito www.mudtelematico.it. La comunicazione rifiuti semplificata va compilata accedendo al sito mudsemplificato.ecocerved.it e trasmessa via Pec a comunicazionemud@pec.it. I produttori di Aee devono collegarsi al sito www.regitroraee.it. Per le imprese che svolgono attività di intermediazione e commercio di rifiuti senza detenzione va presentato un Mud per ogni unità locale (ovvero sede legale). Mentre per la bonifica di siti contaminati è necessario presentare il Mud per il sito oggetto dell’intervento. Sono escluse le imprese agricole (articolo 2135 del Codice Civile), i soggetti che esercitano attività di parrucchiere, barbiere, istituti di bellezza, tatuaggi e piercing, e i liberi professionisti produttori di rifiuti pericolosi non inquadrati in un’organizzazione di un ente o di un’impresa.
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