Rifiuti pericolosi, non servono analisi per accertarla. Sentenza shock della Corte Suprema
Se la pericolosità di un rifiuto è oggettiva non è necessaria la preventiva analisi o la conferma da parte dell’Arpa. Ad affermarlo è la Corte di Cassazione (sentenza 30018/2018) che, richiamando una precedente sentenza, ha respinto il ricorso presentato dall’ex sindaco di Cavedine (Trento) contro la condanna inflittagli dalla Corte di Appello di Trento per il reato di discarica abusiva. Il ricorso, presentato dall’avvocato dell’ex sindaco, sosteneva che, in mancanza di accertamenti analitici, quei rifiuti trovati in un’area del suo comune non si potessero ritenere pericolosi. La Suprema Corte, invece, ha ribadito che la verifica di ammissibilità dei rifiuti può essere effettuata, dopo il conferimento in discarica, non solo mediante l’accertamento analitico di un ente come l’Arpa, ma anche attraverso l’utilizzazione di ogni elemento di prova valutabile dal giudice.